DOGANACCIA – ABETONE

Tempo di percorrenza: andata h. 5 / ritorno h. 5 ­

Tipo di tracciato: sentiero.

Attrezzatura: binocolo, macchina fotografica, scarponcini da montagna, mantellina e borraccia.

Punto di partenza: Piazzale del parcheggio della funivia della Doganaccia.

Segnaletica: sentiero n.66 e 0­0 CAI bianco­rossa ­

Difficoltà: media.

Il nostro itinerario inizia dalla chiesetta a pochi passi dalla stazione di arrivo della funivia. Si imbocca il sentiero segnato bianco-­rosso e, dopo essere passati sotto il ponte della pista da sci, continuiamo sul sentiero M.P.T.e si risale alla Croce Arcana sfiorando il “faggio di Maria”.

Arrivati al passo della Croce Arcana imbocchiamo a sinistra il sentiero 00. Quest’escursione è una delle più classiche di tutto l’Appennino tosco ­ emiliano e, come tutti i percorsi di crinale, l’itinerario e’ molto vario e panoramico, con belle visioni sulle sottostanti vallate del Pistoiese e del Modenese, ma e’ anche abbastanza lungo, anche se non presenta particolari difficolta’.

Dalla Doganaccia si attraversano la Cima Tauffi, il monte Lancino, il Libro Aperto, il monte Maiori e si raggiunge, quindi, l’Abetone dopo circa 5 h. di cammino.

Tra i luoghi degni di nota da un punto di vista storico e toponomastico che incontreremo ricordiamo il monte Maiori (1541 m. s.l.m.), il monte Libro Aperto (1937 m. s.l.m.) e il monte Cervinara (1716 m. s.l.m.). Incontreremo anche numerosi cippi confinari in pietra serena, di forma cilindrica, risalenti alla fine del XVIII secolo: su alcuni di essi e’ ancora visibile scolpita una lettera M (sta per Modena) dalla parte del crinale modenese e una lettera T (sta per Granducato di Toscana) dalla parte del crinale pistoiese; stavano ad indicare il confine fra i due Stati, Granducato di Toscana e Stato Pontificio.

AL MONTE LANCINO

Tempo di percorrenza: andata h. 2 / ritorno 2 ­

Tipo di tracciato: sentiero.

Attrezzatura: binocolo, macchina fotografica, scarponcini da montagna, mantellina e borraccia.

Punto di partenza: Piazzale del parcheggio della funivia della Doganaccia.

Segnaletica: sentiero n.8 CAI bianco­rossa ­

Difficoltà: media.

Portare sempre la macchina fotografica, il binocolo e gli scarponcini. Oltre al Kway. Partiamo dal piazzale della Funivia alla Doganaccia, imbocchiamo Via dei Cacciatori verso il Melo. Superato il “Parco Avventura” presso il Rifugio del Viandante, all’altezza dell’area picnic delle panche a destra, imbocchiamo il sentiero a destra per le Roncacce. Continuiamo fino alla sbarra metallica della Comunità Montana. Vicino alla sbarra seguiamo il sentiero n.8 del CAI (bianco/rosso).

Il sentiero si inerpica tra boschi di faggio e radure ricche di genziane e orchidee. Se la fortuna ci assiste possiamo incontrare la marmotta. Il percorso aggira sulla sinistra il poggio dei Cristalli fino ad arrivare, dopo circa mezz’ora, alla fonte del Capitano rinomata per la freschezza della sua acqua.

Continuiamo a salire raggiungendo la radura ai piedi della dorsale appenninica. Da qui, in circa trenta minuti, si raggiunge la mezza­costa di Monte Lancino. Qui è facile incontrare il falco e la poiana che sorvolano la punta aguzza di Monte Lancino.

AL LAGO SCAFFAIOLO

Dislivello salita: m.250 ­ Lunghezza: a./r. km. 8

Tempo di percorrenza: andata h. 1,10 / ritorno 0,50 ­

Tipo di tracciato: sentiero.

Attrezzatura: binocolo, macchina fotografica, scarponcini da montagna, mantellina e borraccia.

Punto di partenza: Piazzale del parcheggio della funivia della Doganaccia.

Segnaletica: sentiero n.66 e 0­0 CAI bianco­rossa ­

Difficoltà: media.

Nei pressi del piazzale della Funivia della Doganaccia una strada sterrata sale per circa 2 chilometri al Passo della Croce Arcana (m.1675) scende nel versante modenese fino a Fanano.

Il nostro itinerario invece inizia dalla chiesetta a pochi passi dalla stazione di arrivo della funivia. Si imbocca il sentiero segnato bianco­rosso e, dopo essere passati sotto il ponte della pista da sci, si sale a destra ripidamente (a sinistra il sentiero M.P.T. risale alla Croce Arcana sfiorando il “faggio di Maria” ).

Si incrocia la strada sterrata nei pressi di un fosso, la si attraversa e si prosegue sul sentiero che taglia il versante meridionale di monte Spigolino. Dopo aver raggiunto la sorgente (conviene riempire le borracce) si continua a salire e in breve si raggiunge il sentiero n. 0­0 CAI (sentiero che corre sullo spartiacque tosco­-emiliano) nei pressi del Passo della Calanca (m.1737).

Continuando in direzione di levante si raggiunge, in poche decine di minuti, il lago Scaffaiolo (m.1775), uno dei laghetti naturali più suggestivi dell’Appennino Settentrionale.