CENTRI ABITATI

CUTIGLIANO

Cutigliano, pittoresco borgo dell’alto Appennino Pistoiese situato su uno sperone a ridosso del monte Cuccola, è raggiungibile da Pistoia percorrendo le strade statali 6 e 12 per circa 40 chilometri e poi, in località Casotti di Cutigliano, deviando sulla destra attraversando il ponte sul torrente Lima.

MELO (1007 slm)

E’ situato sullo stesso versante del capoluogo, a 7 km. dai campi da sci della Doganaccia, è località di soggiorno estivo e punto di partenza per escursioni al Libro Aperto, Lago Scaffaiolo e Corno alla Scale.

Questa frazione è attorniata da aziende agricole e agrituristiche che offrono ai visitatori prodotti biologici, a diretto contatto con la natura. E’ possibile effettuare escursioni a cavallo. La zona ha inoltre importanza per la raccolta dei frutti silvestri.

RIVORETA (900 slm)

Situata nell’alta Val di Lima, alle pendici del Libro Aperto. Rivoreta è facilmente raggiungibile percorrendo la Statale n.12 dell’Abetone, deviando a destra a Pianosinatico.

Sede del Museo Etnologico della Gente dell’Appennino Pistoiese, dove sono custoditi oggetti che un tempo erano di uso comune nelle case dei contadini e che documentano gli aspetti della vita in famiglia e del lavoro

PIANOSINATICO (948 slm)

Sorge lungo la statale n.12 dell’Abetone e del Brennero, a metà costa del monte La Serra. Località di villeggiatura estiva e di soggiorno invernale, dista solo 7 km. dai campi di sci dell’Abetone. Ha ottimi alberghi e ristoranti ed un attrezzato campeggio

PIAN DEGLI ONTANI (858 slm)

E’ la più importante località della Val Sestaione. Luogo di villeggiatura estiva dotata di attrezzati alberghi , villette ed appartamenti, situati ai piedi della bellissima riserva biogenetica che prende il suo nome.

Pian degli Ontani è inoltre conosciuta come patria di Beatrice, poetessa pastora, i cui stornelli destarono l’ammirazione di intellettuali e poeti famosi come il Tommaseo, il Tigri e Lorenzo Borri.

PIAN DI NOVELLO (1125­ – 1800 slm)

Posta nel mezzo della foresta omonima, è località di villeggiatura estiva e invernale. E’ dotata di ottimi alberghi e zona di raccolta e vendita di funghi.

Da visitare è “L’Orto Botanico” che fa parte dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese. L’Orto è aperto tutti i giorni da giugno a settembre con la possibilità di visite guidate

CASOTTI ­ PONTE A SESTAIONE

La frazione di Ponte Sestaione contornata dalle montagne dell’Appennino è situata lungo la Strada Statale n.12 e invita il turista a rinfrescarsi presso la fontana Ximeniana, le cui origini sono legate a quelle della regia strada Pistoia­Modena.

Ponte Sestaione era una sosta fondamentale nel 1800 per i turisti che potevano far attaccare alle loro carrozze il “trapelo”, cioè il cavallo che, aggiunto a quelli già esistenti, aiutava a superare il tratto più ripido della strada, fino al passo dell’Abetone.

Tutt’oggi questa frazione resta un punto vitale del nostro comune, qui si trovano la Caserma dei Carabinieri, vari punti di ristoro e impianti sportivi.

FAUNA

CAPRIOLO

Il capriolo è un cervide di piccole dimensioni, dal mantello fulvo in estate e grigio­bruno in inverno. La gola e le parti ventrali e la regione perianale, detta specchio anale, sono bianche. Non presenta coda, anche se nella femmina c’è un ciuffo di peli che ricopre la vulva. Il maschio possiede piccoli palchi (con questo termine vengono indicate le corna dei cervidi) con tre sole punte; questi cadono ogni anno (da ottobre a dicembre) e ricrescono alla fine dell’inverno. E’ diffuso nei boschi dell’Appennino ed è protetto dalle leggi venatorie

CINGHIALE

Il Cinghiale è presente nei boschi dell’Appennino in numero abbastanza alto. La sua pelle è molto spessa e poco vascolarizzata, il che lo protegge da ferite e infezioni negli spostamenti oltre che dai morsi di alcuni animali, come le vipere. È un maiale selvatico dal temperamento aggressivo, le zanne lo aiutano oltre che nello scavo anche nei combattimenti. La sua dieta è onnivora e molto adattabile, si ciba di radici, ghiande, e altri vegetali, ma anche di insetti e piccoli animali. La femmina scava una tana nel terreno e la mimetizza con arbusti e vegetali. I piccoli crescono in febbraio ­marzo in numero da 2 a 4, ma fino ad 8 negli anni migliori. Dopo 1­2 anni i maschi si allontanano dalle madri e raggiungono l’età adulta. In ambienti boschivi la presenza del cinghiale è positiva, infatti con la sua continua opera di scavo alla ricerca del cibo, interra semi e elimina insetti dannosi, favorendo lo sviluppo del bosco.

GUFO

Vive di preferenza nelle foreste di conifere e nei boschi misti alternati a zone aperte, dove occupa cavità d’alberi, nidi di corvi, gazze e scoiattoli. In questi nidi la femmina depone 4­-5 uova bianche e rotonde (verso marzo aprile) che dopo un periodo d’incubazione di 25­-30 giorni si schiudono. Il maschio nutre la femmina: i piccoli non abbandonano il nido che ad un mese e mezzo d’età; dovrà passare ancora un mese prima che siano in grado di volare. Le prede catturate dai gufi sono: piccoli mammiferi, uccelli e invertebrati, piccoli abitanti del bosco come insetti, ghiri, topi. Vengono inghiottite intere; i peli ed altri parti indigeste sono rigettate più tardi sotto forma di pallottole.

LUPO APPENNINICO

Simile nell’aspetto generale a un cane di razza “Pastore tedesco “, il lupo ha dimensioni del corpo che variano da 100 a 140 cm di lunghezza, da 60 a 75 cm di altezza al garrese, mentre 30­-35 cm spettano alla coda. Il peso in genere è di 25­-35 Kg., anche se spesso raggiunge i 40­-45 Kg. Il mantello invernale ha pelo lungo e fitto e la colorazione tende al grigiastro, contrariamente a quello estivo in cui il pelame è corto, rado, poco denso e di colore marrone ­rossiccio. Una macchia bianca si estende ai lati del muso e sulle guance, mentre la punta della coda é nera. Nella popolazione italiana e in quelle mediterranee in genere, gli arti anteriori frontalmente sono sempre percorsi da una sottile striscia longitudinale scura. Le orecchie sono triangolari, arrotondate, erette e più corte che nel cane. Gli occhi sono in genere di colore giallo dorato o ambrato. Il lupo è un animale fondamentalmente notturno, forse anche per evitare l’uomo. Gli ambienti di vita ottimali sono rappresentati soprattutto da superfici boscose alternate a radure, pascoli e macchie, anche se sempre con maggiore frequenza viene segnalato in ambienti anche molto degradati.

VIPERA

Le vipere italiane sono “pacifiche” e preferiscono scappare; il morso è mortale in rarissimi casi ( i soggetti più a rischio sono anziani, bambini o persone debilitate), bisogna evitare la somministrazione di siero ( immunoglobuline di origine equina ) al di fuori di un ambiente ospedaliero per il rischio di shock anafilattico, questo più pericoloso del morso stesso della vipera. Abbastanza frequente sull’appennino predilige il terreno aperto e soleggiato, ad esempio le piste da sci nel periodo estivo.

CERVO

Normalmente e’ assai difficile individuarne la presenza, le sue impronte sul terreno, ci può capitare di vederle solamente in situazioni favorevoli, dopo una spruzzata di neve o nei tratti di terreno bagnato. Abita normalmente i boschi di conifere; in primavera ed in autunno si spinge a volte molto in basso, anche nei pressi dei centri abitati; d’estate, invece, risale talvolta sopra il limite arboreo. I branchi sono composti da femmine e piccoli, mentre i maschi fanno vita solitaria, riunendosi al branco in autunno, al momento della riproduzione. I boschi si riempiono allora dei loro bramiti, con cui ciascun maschio segnala la propria presenza sia alle femmine che ai rivali, con i quali ingaggia furiose lotte per il possesso delle femmine. Dopo 33­-34 settimane di gravidanza, verso la fine di maggio, nasce il piccolo cerbiatto (molto raramente vi sono parti gemellari) con il manto a macchie bianche.

FAGIANO

I fagiani sono uccelli di grosse dimensioni (80 cm il maschio, 60 cm la femmina) che presentano spiccato dimorfismo sessuale. Il maschio ha testa e collo verde con riflessi metallici, con una grande piega di pelle nuda rosso vivo sulle guance e intorno agli occhi. Il resto del corpo è color rame o bruno, con una trama nera, poiché ogni piuma è orlata di nero (o di bianco, sulla schiena). La coda è composta da lunghe piume rigide ramate striate perpendicolarmente di bruno. La varietà cinese presenta nel maschio un collare di piume bianche nel collo, assente nelle varietà europee. La femmina possiede una più mimetica livrea color sabbia e ogni piuma è orlata di bruno e di nero. La coda presenta striature bianche e nere. I pulcini hanno la stessa livrea ma senza le lunghe piume della coda.

GATTO SELVATICO

Di abitudini notturne caccia prevalentemente piccoli roditori, uccelli e rettili, ma non disdegna anche alcuni insetti. Ottimo pescatore, ama artigliare i pesci per poi mangiarseli. Solitario e territoriale, non forma coppie stabili e la madre rimane con i piccoli solo fino al raggiungimento dell’autosufficienza. Numeroso un tempo sulle montagne, oggi il gatto selvatico è purtroppo in via d’estinzione, eccetto in alcune zone dell’Europa Orientale. In Italia è specie protetta.

LEPRE

Come il coniglio, la lepre si nutre strettamente di foglie ed erba durante i mesi estivi ma cambia l’alimentazione con bacche, tuberi e corteccia dei giovani alberi durante l’inverno. Abbastanza presente nei boschi della Doganaccia.

VOLPE

Muso aguzzo, occhi obliqui, orecchie appuntite, tronco snello, coda lunga fino a 50 cm, pelliccia folta e morbida di varie tonalità rossastre a seconda delle specie e delle stagioni. Il peso medio varia dai 5­8 kg. La volpe è diffusissima in gran parte dell’Italia, i boschi di montagna, come alla Doganaccia, sono l’ambiente ideale. La volpe è un animale protetto.

POIANA

La poiana è un uccello da preda tipico dell’Europa. Ha una lunghezza tipica tra i 51 e i 57 cm con una apertura alare dai 110 ai 130 cm, rendendolo un predatore di medie dimensioni. La sua gamma copre la maggior parte dell’Europa e si estende in Asia. Vive in tutte le parti tranne che nelle parti più fredde del suo territorio. Vive nei boschi, ma di solito caccia in territori aperti. Mangia soprattutto piccoli mammiferi e carogne di animali.

FALCO PELLEGRINO

Ha il becco corto e molto ricurvo, con un dente acuminato e molto sporgente che serve per lacerare la carne delle sue prede.Si nutre generalmente di piccoli roditori, insetti, lucertole e uccelli. Il suo metodo di caccia è molto semplice: si libra nell’aria e grazie alla sua eccezionale vista adocchia la preda e si abbatte su di lei in picchiata afferrandola e trattenendola con le sue zampe potenti dotate di lunghi artigli, ricurvi e taglienti. Come dimensione la femmina è più grande del maschio.

FLORA

Campanula di Scheuchzer (Campanuma Scheuchzeri, famiglia Campanulacee)

Orchide minore (Orchis morio, Famiglia Orchidacee)

Garofano dei Certosini (Dianthus carthusianorum, famiglia Caryophyllacee)

Malva (Malva sylvestris, Famiglia Malvacee)

Castagno (Castanea sativa, famiglia Fagacee)

Menta acquatica (Mentha acquatica, Famiglia Lamiacee)

Genzianella campestre (Gentianella campestris, Famiglia Gentianacee)

Tarassaco (Taraxacum officinale, Famiglia Asteracee)

Colchico (Colchicus autumnalis, famiglia Liliacee)

Tussilago (Tussilago farfara, Famiglia Asteracee)

Pentolini (Muscari botryoides, Famiglia Liliacee)

Viola canina (Viola canina, Famiglia Violacee)

Agrifoglio (Ilex aquifolium, Famiglia aquifoliacee)

Trifoglio violetto (Trifolium pratensis, Famiglia Fabacee)

Brugo (Calluna vulgaris, Famiglia ericacee)

Ciclamino (Cyclamen repandum, Famiglia Primulacee)

Achillea (Achillea millefolium, Famiglia Rosacee)

Rosa canina (Rosa canina, Famiglia Rosacee)

Imbutini (Campanula trachelium, Famiglia Campanulacee)

Biancospino (Crategus monogyna, Famiglia Rosacee)

Raperonzolo (Campanula rapunculus, famiglia Campanulacee)

Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius, Famiglia Fabacee)

Zafferano selvatico (Crocus neapolitanus, Famiglia Iridacee)

Giulietta (Campanula medium, Famiglia Campanulacee)

Ranuncolo acquatico (Ranunculus aquatilis, Famiglia Ranunculacee)

Sonaglini (Briza maxima, Famiglia Graminacee)

Faggio di Maria

Raponzolo a foglie di scorzanera (Phyteuma scorzonerifolium, Famiglia Campanulace)

Fiordaliso (Centaurea cyanus, Famiglia Asteracee)

Fiordaliso dei triumfetti (Centaurea triumfetti, Famiglia Asterace)

Vedovina (Scabiosa columbaria, Famiglia Dipsacee)

Margherita ad occhio di bue (Chrysanthemum leucanthemum, Famiglia Graminacee)

Fragolina di bosco (Fragaria vesca, Famiglia Rosacee)

Valeriana rossa (Centranthus ruber, Famiglia Valerianacee)

Salvia selvatica (Salvia pratensis, Famiglia Lamiacee)

Cresta di gallo (Rhinanthus minor, Famiglia Scrofulariacee)

Elleboro puzzolente (Helleborus foetidus, Famiglia Ranunculacee)

Lappola bianca (Orlaya grandiflora, Famiglia Apiacee)

Iperico (Ipericus perforatum, Famiglia Hypericacee)

Buglossa azzurra (Anchusa azurea, Famiglia Boraginacee)

Giglio rosso (Lilum bulbiferum, Famiglia Liliacee)

Erba viperina (Echium vulgare, Famiglia Boraginacee)